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Scrive Alessandro Golinelli a proposito del libro di Piero Nissim che "Le poesie di questa raccolta sono per lo più poesie civili, non solo nella forma, ma anche per tematica, portando avanti una tradizione millenaria comune ai grandi poeti e agli oppressi. Come i contadini che hanno espresso la loro protesta nelle canzoni folk, anche in forma di preghiera, come in certe ballate yiddish o delle campagne italiane. O gli schiavi neri. O i soldati costretti alla guerra, o prigionieri. E si ritorna alla musica, e Piero Nissim è anche compositore ed esecutore. Nelle poesie che leggerete potrete davvero ritrovare la tradizione della poesia e della canzone civile, come quella dei cantastorie, l'ironia di Puakin, come i ritmi e le esuberanze sonore della beat generation."